Amati dagli scrittori di mezzo mondo. Ecco alcuni caffè letterari che hanno fatto la storia e la letteratura
La nota storica dice che La Rotonde, che abbiamo scelto per l’immagine di copertina, è un locale di Parigi all’angolo tra Boulevard Montparnasse e Boulevard Raspail. Nei primi anni del Novecento fu il punto di ritrovo degli artisti di Montparnasse. Nel soleggiato pomeriggio del 12 agosto 1916 Pablo Picasso, la modella Paquerette, Max Jacob, Manuel Ortiz de Zarate, Marie Vassilieff, Henri-Pierre Roché, Moïse Kisling, Amedeo Modigliani e il critico André Salmon erano seduti assieme di fronte al caffè mentre il loro amico Jean Cocteau immortalò per i posteri questo straordinario assembramento di talenti in una serie di 21 fotografie. Il viaggio tra i caffè letterari più amati e frequentati da artisti, pittori e letterari di mezzo mondo inizia a Parigi. Non sarà un viaggio completo ma solo un accenno per ciò che faremo davvero in giro a visitare quei posti che hanno fatto il prestigio e la storia dei caffè letterari di ogni dove. A Parigi presso La Rotonde, come dicevamo, musica jazz e atmosfera bohèmien caratterizza ancora oggi questo locale amato negli anni da autori del calibro di Henri Matisse e Pablo Picasso, i quali, non a caso, erano soliti fermarsi in questo splendido locale per un caffè pomeridiano o un cocktail serale. La reputazione del caffè si è solidificata ancora di più quando lo stesso Hemingway ha scritto di questo locale nel suo primo romanzo. Nel corso del tempo il locale si è ingrandito, ma è ancora possibile sedersi fuori, guardare il via vai di Parigini alla moda e sentirsi ispirati come una volta.
Dall’altra parte dell’Oceano, negli States, due sono i posti che si fanno notare per la presenza di caffè letterari dove artisti, pittori, scrittori erano soliti fermarsi. San Francisco e New Orleans. Nel primo caso, a San Francisco, il nome ci riporta dritto in Italia. Il Vesuvio Cafe è un bar storico di San Francisco, in California. Situato al 255 di Columbus Avenue, di fronte a un vicolo della libreria City Lights, l’edificio fu progettato dall’architetto italiano Italo Zanolini e terminato nel 1916. La fama de il Vesuvio Cafè arrivò nel 1955, quando Neal Cassady, la cui vita ha ispirato il personaggio di Dean Moriarty in ‘On the Road’, si fermò qui. Poco dopo il bar diventò anche il caffè preferito di molti altri autori come Jack Kerouac, Allen Ginsberg e Dylan Thomas. Per rendere omaggio a questi grandi nomi della letteratura, ogni drink ha il nome di un artista, per esempio il Jack Kerouac è un buonissimo succo d’arancia e mirtillo mescolato con rum e tequila!
Restando negli Stati Uniti, il Carousel Piano Bar & Lounge è l’unico bar girevole a New Orleans, in Louisiana. Si trova all’interno dell’Hotel Monteleone e si affaccia su Royal Street nel quartiere francese di New Orleans. Fondato nel 1886, l’Hotel Monteleone è sempre stato un punto luminoso nel Vieux Carré, stiloso quartiere francese di New Orleans, ed ha sempre attirato l’attenzione di moltissimi letterati del sud fra cui lo stesso Ernest Hemingway, ma anche Tennessee Williams e William Faulkner. Al giorno d’oggi il locale è ancora un punto caldo per gli avvistamenti letterari, dicono che sia infatti uno dei posti preferiti di John Grisham e Stephen Ambrose. Per chi volesse andare: se dopo esservi seduto sullo sgabello al bar ordinate da bere e vi sentite girare la testa, ricordate che non è il troppo alcool, ma il girevole Carousel Bar.
Il rientro nel vecchio continente ci porta ad Oslo dove il Grand Cafè è ospitato all’interno del più ampio complesso del Grand Hotel di Oslo, il Caffè ha aperto nel 1874, quando la città era ancora conosciuta come Kristiania, in onore del re Cristiano IV. Qui era solito pranzare Henrik Ibsen, la cui opera ‘Casa di bambola’ ha letteralmente messo in discussione i ruoli sessuali e le norme sul matrimonio del XIX° secolo. Il Caffè è meta di molti intellettuali norvergesi, sopratutto durante il banchetto annuale di assegnazione del Premio Nobel per la Pace. Il ristorante dalla grande tradizione è stato uno dei luoghi di ritrovo più importanti dai tempi di Ibsen, ed è stato sede per gli artisti nel 1880. Oggi, il Grand Café è un famoso e dinamico luogo dove pranzare ed è ristorante per cene la sera. Ben presto il Grand Cafè iniziò ad essere frequentato da politici, da giornalisti, da attori, soprattutto del Teatro Nazionale. Un luogo dove le notizie e il gossip andavano di pari passo, un luogo dove dilagava il sussurro della vita e ogni piccolo o grande evento assumeva contorni più o meno coloriti. I tempi cambiano, le città si trasformano e il Grand Cafè, sulla strategica Karl Johans Gate diventa testimone dell’avvento del tram, in un primo momento, con cavallo e poi su ruote, era il 1890. Quello che rapisce la nostra attenzione entrando al Grand Cafè, è un grandissimo dipinto di Per Krohg che occupa un’intera parete “Kristianiabohemen”. Un ritratto a colori vividi della vita del tempo che ritrae gli intellettuali, i proprietari del Grand Hotel, i camerieri e perfino Munch. Artisti e scrittori del tempo, come un palcoscenico nel palcoscenico degli artisti, con la loro vita sregolata, piccante, senza regole, una vera e propria bohemen che sfilava o meglio “risiedeva” al Gran Caffè, come Hans Jæger, scrittore di libri, che ha attaccato la morale del tempo rischiando la prigione, ma ha trascorso il suo congedo al Grand Cafè , oppure Oda Krohg che ha dipinto qui le sue opere. Tutti facevano parte del Kristiania-Bohème, un gruppo creativo, artistico ed emancipato che inondava le loro serate con il pjolter, un misto di whisky e seltzers, spesso, ma alcuni degli artisti preferivano assenzio, si racconta che Jæger abbia bevuto ben 32 pjolters. I Fritzner sono stati dei grandi sostenitori degli artisti che molto spesso barattavano le loro opere per un buon pranzo.
Non molto lontano dalla Norvegia, il Regno Unito propone ad Oxford, il The Eagle and Child una taverna del 1650 che è stata soprannominata anche ‘The Bird and the Baby’ dai grandi della letteratura che frequentavano le sue sale. Oggi The Eagle and Child è un pub di St Giles ‘Street, di proprietà del St. John’s College, Oxford e gestito da Mitchells & Butlers come pub di Nicholson. Il pub faceva parte di una dotazione appartenente all’University College dal 17 ° secolo. Qui, scrittori come J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis si sono riuniti, hanno discusso e bevuto le migliori birre di Inghilterra. Ora chiunque si trova nei lui spazi può assaggiare piatti sostanziosi di prelibate carni di maiale, sanguinaccio o salsicce.
Il rientro in Italia mette in difficoltà qualsiasi raffinato viaggiatore. Da Torino a Trieste a Venezia, da Roma a Milano passando per Firenze, Bologna e portandosi fino a Napoli, Bari, Palermo, il territorio italiano pullula di storie e luoghi dove i caffè letterari sono stati i luoghi di scrittori, pittori, artisti, musicisti. Il viaggio sarà più lungo e più complesso ma, valga per tutti, la citazione del più famoso caffè letterario della capitale. A Roma il Caffè Greco è il cuore della città un luogo raffinato. L’Antico Caffè Greco si trova in via dei Condotti. È un caffè storico della città, fondato nel 1760, e deve il suo nome al fatto che il fondatore, un certo Nicola della Maddalena, fosse levantino. Oltre all’origine storica, il caffè è celebre per i molti frequentatori famosi avuti nel corso degli anni; è stato per molto tempo, e in parte lo è tuttora, un ritrovo di intellettuali e goliardi. Vi si riunisce, ogni primo mercoledì del mese, il “Gruppo dei Romanisti”, antico cenacolo di studiosi e accademici cultori in particolare della città di Roma. Dal 1940 i loro lavori sono raccolti nel volume Strenna dei Romanisti, pubblicato ogni anno in occasione del Natale dell’Urbe (21 aprile). L’Antico Caffè Greco di Roma, con oltre 300 opere esposte nelle sale, è la più grande galleria d’arte privata aperta al pubblico esistente al mondo. In una sala del caffè, la “Sala Rossa”, è stata scattata la foto che compare come copertina del 45 giri di Mia Martini Minuetto/Tu sei così, pubblicato nel 1973. Si tratta del Caffè più antico di Roma, la sua fama è leggendaria. A pochi passi da questo locale viveva John Keats e spesso faceva tappa fissa qui. Oggi sono migliaia i turisti che ogni giorno visitano il Caffè e la casa presunta dello scrittore. Quando sono giunti Lord Byron e Percy Shelley non hanno fatto altro che accrescerne la fama.