Il carnevale, quel rito sacro, profano e contadino che si festeggia (di solito) in Italia
Il Carnevale è una festa legata al mondo cattolico e cristiano, ma se le sue origini vanno ricercate in epoche molto più remote, quando la religione dominante era quella pagana. La ricorrenza infatti trae le proprie origini dai Saturnali della Roma antica o dalle feste dionisiache del periodo classico greco. Febbraio era il mese in cui nell’antica Roma si celebrava la fertilità della terra che, dopo le ristrettezze dell’inverno, ricominciava a nutrire uomini e animali: le feste romane conosciute come Saturnalia e quelle greche chiamate Dionisie, per il loro carattere, ricordano proprio il Carnevale come lo conosciamo oggi. Ma il carnevale in Italia (e non solo) vuol dire costumi stravaganti, musica, sfilate colorate e coriandoli che sono un grande classico del giorno più pazzo dell’anno. Non è una tradizione esclusivamente italiana, ma viene festeggiata anche in molti altri Paesi. Tuttavia in Italia il carnevale trova mole declinazioni e molti luoghi dove si vive nel profondo. Qualche curiosità per una festa che dopo gli anni pandemici ritorna di moda…
Il Carnevale in Italia è una festa cattolica e cristiana ma in realtà essa ha origini lontanissime. Ciò che lo distingue da altre feste è il mascheramento e lo scherzo e, spesso, è caratterizzato da parate in cui sfilano carri con elementi giocosi e fantasiosi. Ecco le tradizioni di alcuni dei carnevali più caratteristici.
IL CARNEVALE DI VENEZIA
È senza dubbio uno dei più famosi nel mondo, con il suo tripudio di colori ed eleganti maschere ricche di ornamenti. Nato come concessione di potenti ai divertimenti popolari, il Carnevale di Venezia ha una storia quasi millenaria e si compone di alcuni momenti fissi:
- La Festa delle Marie, dove dodici giovani ragazze sfilano per la città e ricevono premi in ricordo del rapimento e della liberazione di dodici promesse spose ai tempi del doge Pietro Candiano III (1039).
- Il Volo di Sant’Angelo, dove un acrobata si cala dal campanile di San Marco per raggiungere la piazza.
- Lo Svolo del Leon, che conclude il Carnevale con un tributo al Leone Alato simbolo della città.
Nei giorni di Carnevale insomma, Venezia torna indietro nel tempo e si ricopre di magia.
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IL CARNEVALE LADINO (TN)
Si festeggia in Val di Fassa, nella provincia di Trento. Il giorno d’inizio è quello di Sant’Antonio Abate (17 gennaio). Scorrono per le vie dei carri allegorici e si organizzano eventi e teatro in piazza. Tipici del carnevale in Val di Fassa sono i nastri colorati del Bufon e del Laché e le Facères, tipiche maschere in legno realizzate dagli artigiani della zona. Il Bufòn ha un grande naso da cui pende una bottiglietta o un fiaschetto di vino e il cappello a cono ed è un racconta storie, il Laché apre il corteo mentre i Marascòns agitano i campanacci in bronzo annunciando il loro arrivo.
IL CARNEVALE DI VIAREGGIO
Un altro fiore all’occhiello italiano. Il Carnevale di Viareggio è noto soprattutto per i suoi carri allegorici di cartapesta che impegnano tutto l’anno maestri e artigiani altamente specializzati. I soggetti ritratti da questi artisti sono spesso personaggi famosi e politici che vengono rivistati in chiave satirica, nel vero stile carnevalesco. Per molti, quello di Viareggio è il Carnevale più importante del mondo!
IL CARNEVALE DI CENTO
Questo antichissimo Carnevale – vi sono testimonianze che risalgono al XVII secolo – unisce la cittadina emiliana alla brasiliana Rio de Janeiro, poiché entrambi i “Carnevali” sono gemellati tra di loro. Si celebra la prima domenica di Quaresima e le quattro domeniche che la precedono. Protagonisti assoluti sono i carri allegorici dai quali vengono lanciato peluche e gonfiabili verso la folla (è il tradizionale rito del “gettito”). L’evento che chiude il Carnevale è il rogo di Tasi, la maschera tradizionale centese.
IL CARNEVALE DI IVREA
Il Carnevale di Ivrea è conosciuto per le battaglie delle arance che si tengono ogni pomeriggio, durante tutto il corso del periodo, una vera rievocazione della ribellione popolare alla passata tirannia medievale. Nella battaglia, il popolo, rappresentato dagli aranceri a piedi sprovvisti di qualsiasi protezione, combatte a colpi di arance contro le armate del Feudatario, rappresentate da tiratori su carri trainati da cavalli , che indossano protezioni e maschere che ricordano le antiche armature. A fine giornata in tutte le strade di Ivrea c’è un fiume di poltiglia arancione che colora la città e la profuma.
IL CARNEVALE DI OFFIDA (AP)
La provincia di Ascoli Piceno, a Offida, festeggia il Carnevale rievocando la caccia a un bue, ricreato in cartapesta e portato a spalle da un paio di uomini fino al rito dell’uccisione. Il martedì grasso si conclude con la sfilata dei Vlurd: centinaia di uomini e donne mascherati, con lunghi fasci di canne accesi sulle spalle, arrivano in Piazza dove, come impazziti, corrono a cerchio intorno al falò, fino al suo spegnimento.Questo momento chiude il periodo del Carnevale e porta via con sé la baldoria, le urla, i canti e la sregolatezza: comincia la Quaresima.
IL CARNEVALE DI MAMOIADA (NU)
Il carnevale di Mamoiada è caratterizzato da due diverse figure: i Mamuthones e gli Issohadores. Senza di loro il carnevale di Mamoiada non avrebbe senso. Quando la processione inizia, i Mamuthones si muovono su due file parallele, mentre gli Issohadores restano ai lati. I primi camminano lenti e curvi sotto il peso dei mille campanacci. A intervalli regolari danno un colpo di spalla che li fa suonare. Gli Issohadores più agili, gettano il laccio per tirare a sé dei prigionieri scelti tra la folla. Insieme a questo spettacolo di grande suggestione ci sono i balli, banchetti con vino, dolci e cibo tipico della Barbagia, la vasta regione montuosa che ospita il paesino sardo.
IL CARNEVALE DI ACIREALE
Se è definito “il più bel Carnevale di Sicilia”, un motivo ci sarà. Qui i carri che sfilano per le vie della città sono lavorati e decorati nei minimi dettagli, mixando le tradizionali maschere locali (I Baruni, l’Abbattazzu, Cola Taddazzu ecc…) con personaggi ed eventi tratti dalla cronaca moderna.